D’improvviso quello che temeva si stava compiendo sotto i suoi occhi: una donna, storpia e zoppa, vestita di nero e col cappuccio in testa, una mendicante che fino allora aveva importunato gli spettatori che seguivano il numero dei saltimbanchi cercando di vendere le sue collanine e i suoi bracciali, in un baleno saltò sopra il carro e sparì nell’interno.
“Che stupido! Che stupido!” esclamò con rabbia picchiandosi sulla fronte col palmo della mano. “Come ho fatto a non pensarci subito?”
Di corsa uscì dalla stanza e scese le scale, e si trovò nella grande piazza, sbarrato da una folla che non lo lasciava passare.
“Largo! Largo! Maledizione, fatemi passare!” urlava indemoniato il maresciallo Dubois. Cercò di richiamare l’attenzione dei suoi poliziotti, ma in tutto quel rumore e quella confusione nessuno fece caso a lui. Allora si fece largo agitandosi con le braccia, travolgendo alcune persone che si rivoltarono minacciose.
“Fatemi passare, idioti! Sono della polizia,” urlava il maresciallo con tutto il fiato che aveva in corpo. A forza di spintoni, schiacciato tra la folla, era quasi giunto al punto in cui Leo e suoi uomini si esibivano nel loro spettacolo. In quel preciso istante lo spostamento d’aria fu così forte che un gran numero di persone, compreso il maresciallo Dubois, furono scaraventate a terra. Il boato che seguì un istante dopo, fu spaventoso. A bocca aperta, il maresciallo Dubois osservò la lunga colonna di fumo nero che saliva dalla piazza del mausoleo. Quando il fumo si dissolse, rimase un grande vuoto nel punto in cui era situata la statua del fondatore di Croywen.
“Che stupido! Che stupido!” esclamò con rabbia picchiandosi sulla fronte col palmo della mano. “Come ho fatto a non pensarci subito?”
Di corsa uscì dalla stanza e scese le scale, e si trovò nella grande piazza, sbarrato da una folla che non lo lasciava passare.
“Largo! Largo! Maledizione, fatemi passare!” urlava indemoniato il maresciallo Dubois. Cercò di richiamare l’attenzione dei suoi poliziotti, ma in tutto quel rumore e quella confusione nessuno fece caso a lui. Allora si fece largo agitandosi con le braccia, travolgendo alcune persone che si rivoltarono minacciose.
“Fatemi passare, idioti! Sono della polizia,” urlava il maresciallo con tutto il fiato che aveva in corpo. A forza di spintoni, schiacciato tra la folla, era quasi giunto al punto in cui Leo e suoi uomini si esibivano nel loro spettacolo. In quel preciso istante lo spostamento d’aria fu così forte che un gran numero di persone, compreso il maresciallo Dubois, furono scaraventate a terra. Il boato che seguì un istante dopo, fu spaventoso. A bocca aperta, il maresciallo Dubois osservò la lunga colonna di fumo nero che saliva dalla piazza del mausoleo. Quando il fumo si dissolse, rimase un grande vuoto nel punto in cui era situata la statua del fondatore di Croywen.
Marco inizia la sua carriera di fotografo negli anni 70 girando il mondo immortalando le star del Rock. Negli anni 80 si dedica alla fotografia pubblicitaria e negli anni 90 inizia a fotografare la moda, settore che lo porta a collaborare con i più importanti marchi internazionali. Negli anni 2000, dopo aver studiato agli Universal Studios di Los Angeles, si dedica alla regia di spot pubblicitari e short films. Dall’ideare sceneggiature nasce il bisogno di scrivere. Nel 2012 pubblica il suo primo romanzo “Portami via da qui”, seguito nel 2013 da “The power of photography”, un saggio e una riflessione sull’arte fotografica e cinematografica. Questo è il suo terzo libro.
Marco vive a Lucca con sua moglie Danila e il loro cane Axel.
Marco vive a Lucca con sua moglie Danila e il loro cane Axel.